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Nelle puntate precedenti abbiamo visto come, con qualche semplice accorgimento, sia possibile fare della macrofotografia, soprattutto spendendo poco e senza complicare troppo le cose. Un altro accessorio che ci sentiamo di consigliare, sebbene il prezzo sia abbastanza impegnativo, il duplicatore di focale. Il duplicatore di focale è un aggiuntivo ottico che va innestato tra la reflex e l'obiettivo e, come dice il nome, raddoppia la focale di quest'ultimo. Perchè il duplicatore di focale può essere considerato uno strumento utile per fare della macrofotografia?
Perchè raddoppia la focale dell'obiettivo, ma ne mantiene invariata la distanza minima di messa a fuoco, quindi trasforma l'obiettivo normale quasi in un obiettivo macro, mantenendo tutti gli automatismi. Il duplicatore di focale ingrandisce la parte centrale dell'immagine prodotta dall'obiettivo (in pratica è un elemento ottico divergente) e quindi opera nelle condizioni migliori per quanto concerne distorsioni e altre aberrazioni, ma per mantenere elevata la qualità d'immagine è meglio riferirsi a modelli a sei o sette lenti, più corretti su tutto il fotogramma.

Il duplicatore di focale inoltre puù essere utile in tante altre occasioni che non siano macrofotografie, pensiamo per esempio ai ritratti. Lo scotto è che si "mangia" un paio di stop di luminosità, quindi se l'obiettivo in origine ha un'apertura massima pari a f/1,4 diventa un f/2,8 e così via, con conseguente riduzione della luminosità nel mirino. Nessun problema invece per il calcolo dell'esposizione, poichè la reflex tiene conto automaticamente di questo fattore.
Un'altra nota dolente riguarda il prezzo: i migliori duplicatori a 6-7 lenti, magari dotati di elicoide per una messa a fuoco ancora più ravvicinata, hanno prezzi non proprio trascurabili. Gli obiettivi più adatti a essere impiegati con un duplicatore sono i 'normali' e ormai desueti 50 mm (che quindi si possono trovare a buon prezzo) e i medio tele intorno a 100 mm, che si trasformano rispettivamente in un 100 mm che mette a fuoco meno di mezzo metro e in un teleobiettivo da 200 mm che mette a fuoco a meno di un metro. Focali comode per fare della macrofotografia restando a una certa distanza dal soggetto, il che viene utile sia per la più agevole disposizione delle luci sia quando si fotografa sul campo animali che potrebbero scappare se ci si avvicinasse troppo.

 

duplicatore

 

Il duplicatore di focale.

 

Quanti di voi ci hanno seguito fin qui, si saranno resi conto che vi sono delle obiettive difficoltà nel realizzare delle macrofotografie a mano libera. La principale risiede soprattutto nel forte ingrandimento che amplifica notevolmente il tremolio delle mani e nel fatto che per ottenere una profondità di campo soddisfacente è necessario diaframmare molto l'obiettivo con conseguente allungamento dei tempi di posa a livelli incompatibili con la fotografia a mano libera. Naturalmente, qualcuno obietterà che utilizzando una sensibilità ISO molto alta sarebbe possibile ovviare al problema con un'adeguata illuminazione ambiente, tuttavia questo espediente finirebbe per pregiudicare la qualità dell'immagine, il cui notevole rumore di fondo impedirebbe di apprezzare i dettagli più minuti, così importanti nella macrofotografia. Quindi, non solo i tempi di posa molto lunghi non consentono di ottenere fotografie nitide a mano libera, ma anche la messa a fuoco di precisione risulterebbe alquanto difficoltosa senza un adeguato supporto meccanico.

 

stativo

Un cavalletto adatto alla macrofotografia, molto versatile con varie possibilità di movimento della colonna centrale e gambe regolabili in altezza e angolazione.

 

Ed ecco entrare in scena l'alleato forse più importante per il macrofotografo: il cavalletto o treppiede che dir si voglia. Tutti sanno cos'è un cavalletto quindi non ci perderemo in inutili descrizioni: va da sé che un cavalletto più pesante e robusto dà maggiori garanzie di stabilità rispetto a un cavalletto leggero, quindi il consiglio è quello di affidarsi a marchi di provata affidabilità e di trovare come sempre il giusto compromesso. Da prendere in considerazione i modelli in fibra di carbonio per la macrofotografia sul campo, leggeri e pratici. Comodi anche quelli che consentono di invertire o inclinare la colonna centrale per fotografare all'altezza del suolo o quasi.

 

Per il macrofotografo però il cavalletto non è sufficiente, poichè come abbiamo visto la messa a fuoco in macrofotografia avviene spostando il gruppo fotocamera-obiettivo (o il soggetto, ove possibile), quindi montando la fotocamera su un treppiede è tutto l'insieme che va spostato avanti o indietro per la messa a fuoco, il che ovviamente è un po' scomodo. Per risolvere il problema, tenendo conto che la regolazione della messa a fuoco è spesso questione di millimetri quando non di frazioni di millimetro, è necessario dotarsi di un congegno chiamato slitta micrometrica. La slitta micrometrica permette di muovere la fotocamera su un asse (o più) mediante una manopola che ingrana una cremagliera, consentendo di eseguire movimenti micrometrici e ottenere facilmente quella messa a fuoco di precisione indispensabile in macrofotografia.

 

slitta micrometrica

 

Slitta a cremagliera con regolazione micrometrica.

 

Fin qui abbiamo preso in considerazione la macrofotografia domestica, quella effettuata tra le pareti di casa. Nel caso in cui si prediliga la macrofotografia sul campo, portarsi appresso un pesante treppiede diventa francamente un po' disagevole. Ecco allora un altro utile alleato del macrofotografo di campagna: il monopiede. Il monopiede è un attrezzo che, sebbene non dia la garanzia di stabilità assicurata dal treppiede, permette tuttavia di mantenere salda la fotocamera quel tanto che basta, oltre a eseguire una messa a fuoco di precisione, oscillando avanti e indietro davanti al soggetto. Con un po' di pratica, il monopiede può diventare davvero indispensabile in tante occasioni, inoltre è molto più maneggevole e leggero di un treppiede e quando ci si inerpica in montagna con lo zaino in spalla può fare la differenza.

 

monopiede

 

Monopiede della Manfrotto, in fibra di carbonio, leggerissimo.

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