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Vi ricordate della Lytro? L’innovativa fotocamera che consentiva di mettere a fuoco su diversi piani dopo lo scatto? L’azienda sembra abbia mollato il colpo. Il pubblico non l’ha accolta calorosamente, anche a causa dell’elevato costo.

Così, nata da un progetto dell’Università di Stanford negli Stati Uniti, la Lytro, o meglio brevetti e tecnologie alla base della fotocamera, sembra siano stati acquistati dal colosso Google. La cifra versata, a seconda delle fonti, varia da 25 a 40 milioni di dollari.

 

Lytro, la realtà aumentata e Google. La tecnologia Ligth Fields in fase di sperimentazione da Google che acquista la tecnologia della Lytro
La Lytro, innovativa fotocamera basata sulla tecnologia Light Fields, è stata acquisita da Google. L'obiettivo è portare avanti progetti sulla realtà virtuale.

 

La Lytro sfrutta la tecnologia detta Light Fields, la quale cattura, o meglio è in grado di rilevare la luce nei diversi punti dell’inquadratura non su due dimensioni, come accade con i pixel, bensì su tre. Questo permette di mettere a fuoco punti diversi dell’inquadratura in fase di post produzione.

Lytro aveva elaborato un sofisticato software e aveva anche aperto un sito web dove il pubblico poteva pubblicare le immagini e pure intervenire su quelle degli altri.

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Il “giochino” è durato poco. Lytro ha deciso di vendere e Google si è dimostrato subito acquirente interessato. Gli obiettivi del colosso Statunitense sono probabilmente rivolti all’impiego della tecnologia Light Field nell’ambito della realtà virtuale. Che oggi rappresenta la nuova frontiera tecnologica a cui molte aziende, anche nel mondo smartphone, stanno guardano con attenzione.

Gli interessi in questo settore da parte di Google sono evidenti, tanto che proprio qualche settimana fa è apparsa una app, dal nome inequivocabile: “Welcome to the Light Fields”. Google, quindi, ci sta pensando ed è in piena fase di sperimentazione avanzata. Questa app, come afferma la stessa Google, è solamente l’inizio e si presume che l’acquisto di Lytro sia legato a questo progetto.

La realtà virtuale sulla quale Google sta lavorando e su cui si basa la app “Welcome to the Light Fields” sfrutta una piattaforma rotante su cui sono state monta ben 16 fotocamerePER SAPERNE DI PIU’

I progettisti di casa Google potrebbero utilizzare la tecnologia Lytro per arrivare ai medesimi risultati, se non migliori, semplificando l’intero processo. Staremo a vedere.

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