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 Esaminiamo alcuni aspetti pratici relativi alla macrofotografia, questa volta affrontiamo il tema dei tubi di prolunga
La scorsa puntata avevamo introdotto l’argomento macro, affrontando i primi passi per addentrarci nel mondo della macrofotografia, avvincente ma non privo di qualche difficoltà. Avevamo approfondito l’argomento delle lenti addizionali, il primo e più economico accessorio che consente a chiunque di fare della macrofotografia o almeno della fotografia a distanza ravvicinata senza spendere grosse somme.
In questa puntata parleremo dei tubi di prolunga, un altro accessorio che permette di mettere a fuoco da vicino anche con un obiettivo non specializzato per riprese macro. Sebbene in entrambi i casi, cioè lenti o tubi di prolunga, nulla vieti di utilizzare qualunque tipo di obiettivo, va da sé che quelli a focale fissa offrono maggiori garanzie di qualità d’immagine rispetto agli zoom, sebbene proprio questi ultimi siano i più diffusi e spesso forniti a corredo delle reflex come dotazione di serie.
Tuttavia, visti i continui miglioramenti cui sono sottoposti gli obiettivi a focale variabile negli ultimi tempi, è comunque possibile ottenere risultati soddisfacenti anche con questi ultimi, nondimeno un’ottica a focale fissa, per via del numero ridotto di lenti e dello schema ottico più semplice, è in grado di fornire immagini più contrastate e più nitide, in linea di massima.

 

anemone

 

Anemone: obiettivo zoom con tubo di prolunga. (foto di Daniele Della Mattia)

 

I tubi di prolunga
I tubi di prolunga sono sostanzialmente dei dispositivi privi di lenti, che consentono di allontanare l’obiettivo dalla fotocamera, aumentando il tiraggio (il tiraggio è la distanza tra l’obiettivo e il piano su cui giace il sensore d’immagine). Infatti, per mettere a fuoco un soggetto vicino, le lenti dell’obiettivo devono spostarsi in avanti, ossia devono allontanarsi dal sensore della fotocamera (fatta eccezione per alcuni obiettivi speciali dotati di messa a fuoco interna). Già che ci siamo, ricordiamo che le eccezioni non mancano mai in questa materia come in altre, quindi in linea di massima le cose stanno così come le diciamo, salvo ovviamente eccezioni: se qualcuno sollevasse il sopracciglio di fronte a certe affermazioni, è avvertito.
Tornando a noi, lo spostamento in avanti delle lenti è per forza di cose limitato, quindi al di sotto di una certa distanza l’obiettivo standard non è in grado di mettere a fuoco, per limiti di progettazione, non per niente esistono gli obiettivi macro che sono all’uopo dedicati. Senza prendere per il momento in considerazione l’acquisto di un obiettivo macro che affronteremo in seguito, ecco che il tubo di prolunga, decisamente più economico, può consentirci di avvicinarci di più al soggetto e quindi di ingrandirlo.
Il tubo di prolunga può essere venduto singolarmente o in gruppi di tre pezzi di diversa lunghezza, facilmente combinabili tra loro secondo le esigenze. Generalmente mantengono le varie trasmissioni elettriche e/o meccaniche tra fotocamera e obiettivo, quindi fotografare con i tubi è come fotografare senza, nel senso che tutti gli automatismi vengono conservati, tranne la messa a fuoco, del resto inutile. Infatti, nella macrofotografia, non si mette a fuoco il soggetto come nella fotografia normale, ossia ruotando la ghiera di messa a fuoco sull’obiettivo o utilizzando l’autofocus, ma si stabilisce prima il rapporto d’ingrandimento desiderato (regolando il tiraggio) e poi ci si avvicina al soggetto finché questo appare a fuoco.

 

fermagli

 

Fermagli: in questo caso è stato impiegato il flash, infatti si può notare l’ombra più “dura” che peraltro conferisce profondità e vivacità a questo comunissimo soggetto. (foto di Daniele Della Mattia)

 

Qual è l’obiettivo più adatto con i tubi di prolunga?
Non c’è una regola, o meglio c’è ma si può, anzi si deve, sperimentare. Poi ognuno troverà la formula migliore in base alle immagini che preferisce. Come accennato prima, sono da preferire obiettivi a focale fissa, ottimo per esempio il 50 mm standard, un’ottica economica, semplice, con poche lenti a tutto vantaggio della qualità. La regola è che i tubi ingrandiscono di più con gli obiettivi di focale corta, mentre con le lenti addizionali abbiamo visto che è esattamente il contrario.


Si possono usare assieme tubi e lenti?
Nulla vieta di utilizzare i due dispositivi assieme, uno non esclude l’altro.


Perché montando tutti e tre i tubi il mirino è più scuro?
Montando i tubi di prolunga, a differenza delle lenti addizionali, il mirino si oscura tanto più aumenta il tiraggio. Il motivo è abbastanza semplice: allontanando l’obiettivo dalla fotocamera, l’intensità luminosa che raggiunge lo specchio e quindi il mirino, si riduce. Dobbiamo pensare all’obiettivo come a una sorgente luminosa, quindi allontanando la lente posteriore dello stesso dalla fotocamera, la luce che forma il cerchio immagine non colpisce lo specchio reflex nella sua interezza e di conseguenza il mirino, ma viene dispersa sulle pareti dei tubi: allo specchio arriva solo una frazione del cerchio immagine e dato che la luce diminuisce secondo la legge dell’inverso del quadrato (raddoppiando la distanza l’intensità luminosa diminuisce di 4 volte), ecco il motivo per cui il mirino si oscura. Ciò non pregiudica la corretta esposizione, ma può rendere la messa a fuoco più difficoltosa.

 

orologio

 

Orologio: questa macro consente di ammirare l’eccezionale qualità costruttiva di questo preziosissimo orologio munito di tourbillon. La luce in questo caso è stata ammorbidita appoggiando sull’orologio un piccolo cilindro di carta semitrasparente di circa dieci centimetri di diametro per dieci di altezza, in modo da ottenere una luce molto diffusa per illuminare il quadrante ed “eliminare” virtualmente i riflessi provocati dal vetrino. (foto di Daniele Della Mattia)

 

Perché con i tubi perdo la messa a fuoco automatica?
È molto probabile che montando i tubi di prolunga la messa a fuoco automatica non venga mantenuta. Non è un gran danno, anzi, la messa a fuoco in macrofotografia si effettua prima stabilendo il rapporto di ingrandimento e poi avvicinandosi al soggetto fino a che non risulta a fuoco. La ghiera di messa a fuoco sull’obiettivo è quindi inutile come è inutile qualsiasi automatismo al riguardo.


È vero che si perde l’esposizione automatica?
Alcuni tubi di prolunga mantengono gli automatismi relativi al diaframma, altri no, dipende sia dai tubi sia dalla fotocamera, non c’è una regola generale. È meglio adottare tubi che trasmettono gli automatismi, in questo modo la visione attraverso il mirino avverrà a tutta apertura, l’esposizione sarà correttamente eseguita anche usando il flash e tutto sarà più semplice. Anche qui come al solito non mancano le eccezioni: se utilizziamo un vecchio obiettivo macro con diaframma meccanico e fotografiamo con il cavalletto soggetti statici, può andare bene anche un tubo di prolunga senza alcun automatismo, che costa una frazione rispetto a quelli più dotati.

 

a cura di Daniele Della Mattia.

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