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Il flash rappresenta un accessorio molto importante nella macrofotografia

 

E' in grado di assolvere contemporaneamente due funzioni essenziali: fornisce una forte quantità di luce portatile e congela ogni più piccolo movimento grazie a un tempo di emissione del lampo così breve da neutralizzare qualsiasi rischio di mosso. Un tempo, quando ancora le fotocamere erano meccaniche e si fotografava su pellicola, l'utilizzo del flash in macrofotografia era un autentico spauracchio. Ciò era dovuto al fatto che, non esistendo ancora l'esposizione automatica della luce lampo attraverso l'obiettivo (TTL, introdotta per prima da Olympus nel 1975 con la OM-2), era necessario eseguire complicati calcoli per determinare l'esposizione corretta, tanto più che le diapositive non ammettevano errori con la loro latitudine di posa ridottissima: già con mezzo diaframma di sovra o sottoesposizione la foto era inservibile. Senza contare il difetto di reciprocità: se il lampo era troppo breve, per esempio 1/5000 di secondo invece di 1/1000, la pellicola rispondeva con una sensibilità minore sottoesponendo. Il risultato era una percentuale altissima di immagini scartate e decine di diapositive finite inesorabilmente nella spazzatura. Ricordo che nella macro vagante avevo sempre con me una tabella che, in base alla posizione/angolazione del flash, all'allungamento dei tubi di prolunga, al diaframma impostato, alla sensibilit DIN/ASA, mi forniva il rapporto di ingrandimento e la distanza flash-soggetto da utilizzare con tutte le compensazioni del caso, tutto questo solo per cercare di sbagliare meno. Fortunatamente, la vita oggi per il macrofotografo è molto meno complicata, non c'è nessun calcolo da fare, è la macchina che stabilisce la quantità di luce lampo necessaria tenendo conto anche di quella continua. E cancellare un file non è come buttare una diapositiva.

 

flash macrofotografia

Pratico equipaggiamento per la macro vagante: l'impugnatura che regge il flash consente una buona stabilità e il lampeggiatore così angolato imita molto bene la luce solare.

 

Evitare di fissare il flash alla slitta

 

Il fatto che l'esposizione con la luce lampo sia un problema risolto, non deve far credere che l'utilizzo del flash sia così semplice. Infatti, se non ci sono problemi per quanto riguarda l'esposizione, bisogna porre particolare attenzione nel disporre il flash per evitare che le fotografie risultino artificiose: il trucco è fotografare con il flash senza che lo si noti. Se fissiamo il flash alla slitta della fotocamera, otterremo un'immagine perfetta quanto a esposizione, però piatta con ombre molto dure e probabilmente con uno sfondo nero che rendono il soggetto del tutto innaturale, benchè magari molto nitido e vivace. Se invece abbiamo l'accortezza di allontanare il flash dalla slitta con una staffa e relativo cavo TTL, di inclinarlo rispetto all'asse dell'obiettivo e di schermarlo con un diffusore, potremmo attutire le ombre e accentuare l'effetto di tridimensionalità e di profondità del soggetto, imitando la luce naturale del sole. Inoltre, è interessante sfruttare la luce ambiente disponibile, quando siamo all'aperto, e utilizzare quella del flash soprattutto per rischiarare le ombre (la macchina anche in questo caso tiene conto di tutto, magari dovremo compensare la luce lampo riducendola un po'), soprattutto in controluce, in modo che il soggetto si stagli e sia ben delineato rispetto allo sfondo. Sì quindi al flash, purchè sembri che non ci sia, questo è il trucco.

 

illuminazione macro foto

Questo sistema è più sofisticato ed è composto di due torce posizionabili a piacere, la cui potenza può essere dosata singolarmente.

 

luce diffusa macrofotografia

soft box flash

Due esempi di pannelli diffusori molto efficaci per ammorbidire le ombre.

 

Di più è meglio

 

E' interessante anche utilizzare più di un flash: oggi le moderne fotocamere sono in grado di comandare diverse unità anche wireless controllando perfettamente l'esposizione in modo che il risultato finale sia perfettamente equilibrato. Utilizzando più punti luce possiamo evidenziare ancora meglio la tridimensionalità del soggetto e illuminare le zone che ci sembrano più interessanti: ciò naturalmente vale per la macrofotografia statica, perchè in quella "vagante" portarsi appresso tutto l'armamentario comporta ovviamente una certa difficoltà. Tanto più se fotografiamo animali come le farfalle che non stanno certo ad aspettare i nostri comodi. A proposito di animali timorosi, qualcuno li fotografa prima dell'alba, quando se ne stanno ibernati e immobili con il metabolismo azzerato per il freddo, ricoperti di rugiada. In queste condizioni si ha tutto l'agio per disporre il treppiede, i pannelli riflettenti e tutto il necessario, inoltre la luce è perfetta, senza ombre. Se siete mattutini (beati voi) e decidete di mettervi in viaggio quando fuori è ancora buio, buona fortuna. Ho visto delle splendide fotografie dal punto di vista compositivo e tecnico scattate in questo modo anche se, secondo il mio modesto parere, per quanto possano rappresentare talvolta una curiosità per l'osservatore vedere insetti che dormono ricoperti di rugiada, sanno un po' di "natura morta". Una farfalla o una libellula dovrebbero essere fotografate durante la loro vita attiva, altrimenti è come riprendere un animale in letargo: non è così interessante dopotutto. E poi non lo trovo nemmeno "sportivo": il bello di fotografare una farfalla o un'ape mentre sugge il nettare dal fiore sta anche nel non farla volare via, nel cogliere l'attimo.

 

macro fotografia

Questa immagine è stata scattata con il flash troppo vicino al soggetto e un'esposizione esclusivamente per il flash che ha "eliminato" la luce naturale continua. Risultato: sfondo nero e contrasto eccessivo.

 

foto macro

Utilizzando un diffusore e allontanando il flash, il risultato è decisamente più gradevole.

 

Attenzione allo sfondo

 

Ma torniamo al nostro argomento, il flash. In macrofotografia, in genere, il flash produce uno sfondo nero. Talvolta può essere accettabile e perfino indicato, ma nella maggior parte dei casi sa di foto fatta in studio, ossia in un ambiente artificiale. Lo sfondo nero o quasi è determinato da un'eccessiva vicinanza del flash al soggetto: poichè la luce diminuisce secondo la solita legge dell'inverso del quadrato (raddoppiando la distanza l'intensità luminosa diminuisce di 4 volte), ecco il motivo per cui lo sfondo risulta molto sottoesposto. Per ovviare a questo problema, basta allontanare il flash dal soggetto ed eventualmente porre sullo sfondo un pannello colorato, da lasciare rigorosamente sfocato, che imiti l'ambiente naturale: con gli acquerelli e della carta crespata si possono fare grandi cose!

 

macro fotografia

Questa foto del macaone (Papilio machaon) appena sfarfallato è stata scattata in studio con la macchina su cavalletto. Lo sfondo è costituito da un pannello di carta colorata; il flash frontale è di tipo anulare per un'illuminazione ultra morbida, mentre un'altra torcia posizionata in controluce sulla destra delinea meglio il soggetto e accentua i disegni in trasparenza delle ali.

 

Un altro accorgimento è quello di utilizzare pannelli diffusori per ammorbidire le ombre prodotte dal flash, in genere piuttosto crude. Esistono in commercio speciali diffusori adatti allo scopo che si fissano al flash con del velcro o degli elastici e garantiscono ottimi risultati. E poi sperimentare sempre e, trovata la soluzione che ci piace di più, migliorarla di continuo fino a raggiungere l'optimum.

 

Flash speciali macro

 

In commercio esistono dei flash specifici per macrofotografia, in genere costosi, con diverse configurazioni, tra cui la più comune è quella che prevede una torcia ad anello da fissare sull'obiettivo per produrre un'illuminazione uniforme, del tutto priva di ombre. Vi sono anche flash dotati di piccole torce collegate a un anello da avvitare all'obiettivo, la cui potenza può essere dosata a piacimento. Sono entrambi molto efficaci e pratici. Il primo, il flash anulare, produce immagini prive di ombre, con un effetto un po' artificioso in alcuni casi e, con soggetti dotati di superfici riflettenti, genera un riflesso a forma di circolo bianco non sempre piacevole, tuttavia è talvolta davvero utile, specie per fotografare dettagli di manufatti. Il modello con piccole torce fissate all'obiettivo è probabilmente più versatile poichè è possibile controllare meglio la direzione e la quantità di ombre prodotte, con un effetto più naturale e tridimensionale quando utilizzato in ambito naturalistico. In ogni caso, le soluzioni a disposizione sono davvero molte e per rendersene conto basta fare un giro in rete.

 

fotografia macro

 

macro fotografia

Questa vanessa (Inachis io) è stata fotografata in natura a mano libera con il flash munito di un pannello diffusore softbox e tenendo conto della luce continua, ossia facendo in modo che l'esposimetro della macchina indicasse la corretta esposizione considerando le impostazioni manuali: 1/250 e f/11. Agendo sul valore di sensibilità ISO è stato possibile ottenere uno sfondo correttamente esposto per un'immagine dall'illuminazione assolutamente naturale, ma perfettamente nitida grazie all'illuminazione lampo come si nota dal particolare.


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