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Dalle modelle per pittori dell’ottocento, alle veline dei calendari. Il nudo fotografico è sempre stato un genere fotografico tra i più frequentati.

 

studio nudo femminile

Luce diffusa e lavorazione in post produzione sono il segreto di queste immagini di nudo molto casto (© Le Foto di Marzo) 


Si fa, si guarda, ma non si dice.

Malgrado le apparenze, che la vorrebbero liberata da pregiudizi, la nostra società ne è ancora permeata. Lo dimostra, con un paradosso, la quantità di nudo esibita in  televisione, nei giornali, nelle pubblicità. Non è nudo reale, quello della casalinga di Voghera, direbbe Arbasino. E’ un ultranudo, e questa l’avrebbe detta Wharol. E’ una rappresentazione  talmente perfetta, iperrealistica, del soggetto da renderlo irreale. Solo con questa etichetta, o con quella di una presunta artisticità, le foto di nudo sono accettate nel salotto buono. Si pensi ai calendari di attrici e attricette offerti da periodici e mensili, è nudo accettato come artistico. Il nudo nei calendari dei camionisti è bollato come sconveniente.

 

ragazza nuda

Una vacanza al mare è spesso l’occasione per scattare immagini come questa, ricche di gioia di vivere. Per fermare il movimento delle onde e gli spruzzi bisogna impostare un tempo di scatto uguale o più breve di 1/1000 di secondo. L’illuminazione più adatta è quella con il sole laterale. (© Angelo Cozzi)


Tant’è. Anche il concetto di artisticità cambia. I primi nudi della fotografia prendevano a modello pittura e scultura, generi già considerati artistici, quindi non moralmente riprovevoli. Accanto esisteva anche un’altra produzione che non si curava molto dell’artisticità ma, come si diceva allora, della cochonnerie. Quel tipo di fotografia era oggetto di fiorente commercio tra fotografi e pittori. Una serie di immagini, al pittore, costava meno dell’affitto di una modella in carne e ossa. Modella che i fotografi potevano permettersi, perché ammortizzavano la spesa su di un gran numero di immagini vendute.

 

fotografia nudo storico

Il nobile tedesco Von Gloeden fu uno dei precursori della foto di nudo. Trasferitosi a Taormina nell’ottocento si dedicò alla foto di nudo, utilizzando i giovani del luogo. Per le sue immagini subì anche processi.

Ciò portò a un paradossale cortocircuito. La fotografia, nel fare atteggiare modelle e modelli si ispirava alla pittura, e la pittura, che usava quelle foto come modello, inevitabilmente adottava canoni figurativi della fotografia. Col passare del tempo, l’immagine di nudo ha sempre più adottato il linguaggio della fotografia con il mosso, lo sfocato, il flou, lo sgranato, la ripresa ravvicinata e quella deformata attraverso speciali obiettivi e lenti. Addirittura il crudo realismo ha avuto cittadinanza.

 

modella glamour foto

Per mettere a proprio agio i soggetti alle prime armi con il nudo è bene iniziare con le riprese in studio. (© Edo Prando) 


I modelli

Trovare chi si presta a una foto di nudo non è facile. I professionisti costano, i dilettanti sono rari. Inoltre la buona riuscita dell’immagine dipende molto dalla bravura del soggetto. Dall’accoppiata modello esperto e fotografo mediocre, possono venire fuori buone foto. Più difficile il contrario. Nel nudo l’importanza del modello è ancora maggiore. Il professionista, uomo o donna che sia, sa come atteggiarsi davanti all’obiettivo e, soprattutto, non è imbarazzato dalla propria nudità. Rivolgersi ad una agenzia specializzata è il primo suggerimento da dare a chi vuole dedicarsi a questo genere. Purtroppo i costi sono elevati, per il budget del fotoamatore. Per questo motivo le foto di nudo dei professionisti sono migliori di quelle degli amatori che, in altri generi, si prendono di frequente la rivincita. Se la via dell’agenzia è impraticabile, non resta che cercare nella cerchia delle proprie conoscenze. Ed essere convincenti. Le prime immagini non saranno certo belle ma, mano a mano che si fotografa e si confronta il proprio parere con quelle del soggetto le cose migliorerannoVa da sé che la fotografia non dev’essere la scusa per far spogliare davanti al proprio obiettivo una ragazza. La massima correttezza è indispensabile.

 

nudo modella

Le riprese in silhouette, forniscono sempre risultati piacevoli. Hanno anche il vantaggio di rendere irriconoscibile il soggetto. Ciò spesso lo dispone meglio alla foto di nudo. ( © Le Foto di Marzo)


La composizione

Da come l’immagine del corpo nudo è composta nell’inquadratura dipende la riuscita della foto. L’attenzione posta nel ben situare il nudo nel rettangolo della stampa non è mai troppa. Una posa sgraziata, un’espressione del viso sbagliata, le mani o le gambe atteggiate scompostamente rovineranno irrimediabilmente il tutto. Quando ci si dedica a mettere in risalto solamente le geometrie del corpo, facendone risaltare linee e volumi, l’attenzione verso la composizione deve essere massima. La regola generale vuole la ricerca della massima semplicità nell’impianto figurativo. Pochi elementi e la foto è già sulla buona strada per essere bella. Nella composizione è necessario curare molto i particolari. Anche quelli dell’ambiente che sta attorno al soggetto. Buon suggerimento, per il fotografo alle prime armi, è di eliminare  ogni elemento estraneo. Ideale è un fondo neutro, chiaro o scuro che sia.

 

fotostudio modella

 In questo caso l’illuminazione è molto semplice: un grande bank a luce diffusa a circa due metri dal soggetto e fondale nero. (© Edo Prando)


Non solo donna

Alla definizione “fotografia di nudo” si associa l’immagine di un corpo femminile. Meglio se giovane e provocante. La nostra cultura ha caricato il corpo femminile di significati che, presso altre culture, non ha mai avuto. Da un punto di vista fotografico la bellezza dell’immagine prescinde dalla bellezza del soggetto e dalle abitudini culturali. Il nudo maschile, ad esempio, è sempre stato penalizzato, rispetto a quello femminile. Spesso è sublimato in atteggiamenti e pose che corrispondono al ruolo che si vorrebbe specifico del maschio. Più che di nudi maschili si può parlare di nudi d’atleta, o di nudi che guardano alla letteratura. Quanti discoboli e bacchi nelle immagini amatoriali.

 

corpo dipinto modella glamour

Il nudo, quando vestito di colore sembra meno nudo. In commercio esistono colori atossici, con i quali si può dipingere la pelle senza rischi per la salute. (© Adolfo Favilla)


Il nudo e la legge

Chi si dedica a questo genere può incappare nei rigori della legge. Specialmente in questi tempi, regolati da norme sulla privacy sempre più asfissianti. Per non parlare delle norme che si vorrebbero poste a tutela dei minori. Una Irina Ionesco che, quarant’anni fa, pubblicava libri su libri con le immagini di sua figlia, poco più che decenne, in calze a rete e rossetto, avrebbe poche probabilità di scampare una condanna. Chi volesse riprendere minori nudi, fossero anche i figli suoi, per una mostra di fotografia, è avvertito. Il consiglio è di lasciar perdere. Per quanto riguarda il nudo di adulti consenzienti, le cose cambiano. Si corrono rischi solo quando si effettuano riprese di in luoghi aperti al pubblico, o comunque aperti alla vista.
Ad esempio il terrazzo di casa. Il secondo quando si espongono le immagini al pubblico, sia in una mostra, sia in un giornale, sia nei siti internet. Nel primo caso può scattare la denuncia per il reato di offesa al pudore o di atti osceni in luogo pubblico. Dove arrivi il pudore e la relativa offesa dipende dal senso comune, che varia secondo i luoghi e le epoche. Una cinquantina d’anni fa anche il bacio ai giardini poteva essere sanzionato. Norme precise non esistono e l’autore di un nudo fotografico è sempre esposto allo zelo intollerante di qualche bacchettone. Il pericolo vero viene dalla persona ritratta.
Di questa è sempre indispensabile avere il consenso scritto alla pubblicazione e alla esposizione delle sue foto. E’ indispensabile anche che le immagini siano specificate una per una e che l’ambito nel quale possono essere rese pubbliche sia chiaro. Una cosa, infatti, è dare il consenso alla esposizione per una mostra di fotografia, altra darlo per la pubblicazione nel web. In ogni caso mai pubblicare immagini di minori di 14 anni, anche se chi esercita la patria potestà ha dato il consenso.

 

bianco nero nudo artistico

Non bisogna avere paura delle prospettive esagerate. Il nudo non è solo quello perfettino e patinato dei calendari. (© Edo Prando)

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