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E sì, Facebook vendeva i dati degli iscritti al miglior offerente. Dati forniti dagli iscritti, senza nessuna costrizione. Iscritti che godono gratuitamente di quel mezzo di comunicazione che è FB.

Fosse a pagamento, si ridurrebbero a numeri piccolissimi. Morale: chi protesta e si stupisce vorrebbe un servizio gratis. Una specie di Caritas del web.

Timeo Danaos et dona ferentes. L’aveva già detto Il troiano Laocoonte qualche tempo fa, davanti a quel grande e magnifico cavallo ideato da Ulisse. Aveva ragione. Non è un caso che le nostre mamme raccomandassero di non accettare caramelle dagli sconosciuti. Tant’è. Fin qui una considerazione banale. Non varrebbe la pena farla se il Wall Street Journal, giornalone tanto citato in questi ultimi giorni, non avesse fatto due più due e tratto conclusioni. I nostri dati non sono raccolti da mister Zukerberg ma da un algoritmo, robot credulone. Se tu dici che sei alto, biondo e con gli occhi azzurri, l’algoritmo ci crede e mette assieme tutti i sedicenti alti, biondi e con gli occhi azzurri del web e passa l’informazione a chi vuole fare marketing con gli alti, biondi e con gli occchi azzurri. Anche se, nel mondo reale sono piccoli, storpi e anche un po’ strabici. Ma c’è chi crede all’algoritmo, finché il WSJ grida che il re e nudo.

Facebook, l'algoritmo e il Wall Street Journal, ma anche le finte recensioni di fotografia
Facebook e l'algoritmo. Ma è sempre un essere umano che ci imbroglia. E le recensioni fasulle di fotocamere e obiettivi?

 

Citazione per citazione: vox clamantis in desertum. Domani tutti continueranno a credere nella potenza dell’algoritmo. Come, nel nostro orticello fotografico, tutti continuano a credere che le recensioni su fotocamere e obiettivi, quelle che trovi nella galassia di blog e siti siano opera di esperti. Glielo diciamo che basta aprire un blog, fare l’affiliazione ad Amazon, e questa ti da una percentuale sui prodotti che la gente acquista passando sui banner delle pubblicità che compaiono sul tuo blog? Tutti i prodotti, fossero anche i pannolini per il figlio. Basta spararle grosse, pro o contro non importa, e sulla percentuale dei boccaloni che raccogli nella tua rete qualcuno che acquista c’è e tu ricevi la mazzetta.

Meditate fotografi, meditate: non prendetevela con l’algoritmo di Zuckerberg. Chi vi imbroglia è sempre un umano. E.P.

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