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La fotografia è un mare tempestoso? Affidiamoci a Matteo. Dio è morto, Marx pure e io non sto troppo bene. La paternità dell’aforisma è di Eugene Ionesco, ma se ne impadronì Woody Allen.

Alla luce di quanto sta accadendo, lo possiamo riferire anche all’editoria fotografica; quella della carta stampata e quella del web. Mensili storici come Reflex e Fotografare hanno cessato le pubblicazioni, il sito web Clickblog ha chiuso e quelli che rimangono non stanno troppo bene. Sono passati i tempi in cui in edicola trovavi ben 13 mensili di fotografia e i fatturati di produttori e distributori avevano molti zeri.

 

La storica rivista di fotografia, Fotografare, cessa le pubblicazioni, così come il sito ClickBlog. L'editoria fotografica allo sbando
Fotografare, rivista storica, e il sito ClickBlog cessano le pubblicazioni. L'editoria fotografica allo sbando

Arrivò il telefonino e la fotografia diventò pop. Tutto cambiò: crollo delle vendite di fotocamere, crollo dei fatturati pubblicitari per le riviste. Arrivò Internet e anche scrivere di fotografia divenne pop. Todos caballeros, proclamò i convenuti nella piazza principale di Alghero l’imperatore Carlo V, nel 1541. Tutti esperti di fotografia, ha proclamato la facilità del comunicare tramite il web.

A New York, su una parete del MOMA, ho visto scritto: tutti debbono avere il loro quarto d’ora di celebrità. Firmato: Andy Wharol. La profezia si è avverata. Nel nostro campo abbiamo sedicenti editori di soli giustificativi pubblicitari e blogger smanettoni, che farebbero invidia al Cicikov di Gogol. Tante sono le anime morte travestite da follower e lettori che denunciano. Sì, il panorama non è dei più allegri. Separare il grano dal loglio (Matteo: 13-30) non è solamente un’indicazione del Vangelo. E’ un modesto suggerimento per chi s’interessa di fotografia. E.P.

P.S. Cari giovani blogger, loglio non è un refuso al posto de l’olio

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